Traduttore professionista: come lavora?


In questo post vorrei spiegare in modo più approfondito in che modo un traduttore professionista affronta il suo lavoro ogni giorno. Naturalmente, ognuno di noi ha il suo modo personale di lavorare, e a volte esistono metodi diversi a seconda della tipologia di testo che ci troviamo di fronte. Tuttavia, in generale, ci sono alcuni passaggi comuni che vale la pena raccontare per approfondire la conoscenza della nostra professione.

Incarico di traduzione

Dopo aver ricevuto un incarico di traduzione, il primo passo per un traduttore professionista è analizzare il tipo di testo su cui dovrà lavorare.

Innanzitutto, si considera la macrocategoria a cui appartiene il testo. È un articolo giornalistico? Un manuale tecnico? È il post di un blog? Qual è il pubblico a cui si rivolge il testo? Una volta stabilita la categoria, il passo successivo è leggerlo, per iniziare a familiarizzare con lo stile, la sintassi e la terminologia. Da questo “incontro” preliminare con il testo, il traduttore stabilisce quella che in gergo viene chiamata “strategia traduttiva”, ovvero, concretamente, come intende affrontare la traduzione del testo. Per completare la strategia, si analizzano anche le indicazioni del cliente (quando ci sono). Si predilige uno stile formale o informale, l’uso del tu o del voi, o magari dell’impersonale, se esiste un elenco di termini da rispettare e un limite al numero di caratteri da utilizzare.

Tutti aspetti essenziali da conoscere ancora prima di affrontare il lavoro.

Già a questo punto entra in gioco l’esperienza del traduttore professionista. Dopo aver lavorato per anni su alcune tipologie di testi, magari sempre per gli stessi clienti, il professionista compie questo processo di analisi e definizione della strategia in pochi minuti. Quanto basta per cominciare a lavorare con consapevolezza.

Lavorare sul testo

Il passo successivo è quello che ci porta concretamente a intraprendere il lavoro sul testo. In un articolo precedente, ho spiegato che talvolta il traduttore utilizza uno strumento di traduzione assistita (o CAT tool) che lo aiuta a gestire al meglio alcuni aspetti, come quello sintattico o terminologico. In ogni caso, è a questo punto che entrano in campo le vere e proprie risorse terminologiche di aiuto alla traduzione, in poche parole i dizionari.

Sono tanti i tipi di dizionario che un traduttore è abituato a consultare. Dizionari bilingue, ma anche monolingue, per comprendere al meglio tutte le sfumature di significato di un termine. Dizionari specialistici, ovvero quei dizionari dedicati a uno specifico settore (tecnico, medico ecc.). Senza dimenticare i dizionari di italiano e l’insostituibile dizionario dei sinonimi e dei contrari. Tutte queste risorse in parte ora sono consultabili online, o comunque in formato digitale. Tutto ciò, però, non riduce la qualità delle proposte e dei sussidi di lavoro.

Testi paralleli

Infine, un aspetto probabilmente meno noto del nostro metodo di lavoro riguarda l’utilizzo dei cosiddetti “testi paralleli”. Per poter tradurre al meglio un testo, in modo che sia in linea con le richieste del committente, ma anche con i testi che il destinatario della traduzione è abituato a trovarsi di fronte, è indispensabile analizzare anche testi simili a quelli su cui stiamo lavorando per confrontare e uniformare la terminologia, lo stile, la lunghezza e la complessità delle frasi, ecc.

Tutti aspetti essenziali per offrire un prodotto di qualità. Va da sé che trovare testi paralleli utili è un po’ come trovare un tesoro. Ogni traduttore ha la sua piccola “miniera” di testi e talvolta anche di siti Web da consultare, per trovare spunti e conferme per il proprio lavoro.

Ora che sapete un po’ meglio come lavora un traduttore, rivolgetevi con fiducia a Translator Corner. Saprò gestire le vostre richieste in modo professionale e con la massima cura e attenzione ai dettagli.

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