Traduzione enogastronomica: conoscere un Paese per evitare errori di traduzione


Il settore enogastronomico (e, di conseguenza, la traduzione enogastronomica) ha conosciuto una notevole espansione negli ultimi decenni grazie all’avvento del turismo di massa. Oltre alle ovvie ricadute in termini economici, esso ha permesso di far conoscere a un pubblico sempre più ampio le tradizioni culinarie di molti paesi europei ed extra-europei.

Dal punto di vista della nostra professione, questo fenomeno ha portato a un aumento della richiesta di traduzione di testi di varia natura. Dai semplici menu dei ristoranti, ai testi specializzati nella cucina locale, fino alle riviste o ai siti che si occupano prevalentemente di questo settore.

Oggi vorrei sottolineare quanto è importante per un’azienda rivolgersi a un professionista che conosca a fondo sia la cultura del Paese di partenza che quella del Paese di arrivo. In questo modo si eviteranno fraintendimenti o brutte figure nei confronti degli utenti finali del prodotto.

Traduzione enogastronomica. Cultura e tradizione

L’enogastronomia, come tanti aspetti legati alla nostra vita quotidiana, ha radici profonde nella cultura, nelle tradizioni e nella società di una nazione. Basti pensare alle tante varianti geografiche di uno stesso piatto. Oppure, alle coltivazioni tipiche di un’area che influiscono di conseguenza su ciò che mangiamo e beviamo.

Quando un traduttore professionista è chiamato a tradurre piatti tipici, ingredienti, lavorazioni, prodotti e materie prime, innanzitutto procede ad analizzare con cura il testo di partenza. L’analisi servirà a valutare quale sarà il pubblico di destinazione. Ovviamente i testi per i professionisti della ristorazione sono ben diversi dai comuni menu per turisti.

Quali elementi tradurre

Dopo questa prima analisi, che può avvenire anche con il coinvolgimento del committente, il traduttore deve valutare quali elementi potrà riportare nella propria lingua di arrivo. Inoltre, dovrà valutare anche gli elementi che dovranno essere spiegati al lettore in modo diverso. Ad esempio, attraverso l’uso di note esplicative.

Può accadere infatti che il traduttore si trovi di fronte a testi che riguardano Paesi piuttosto vicini al proprio, anche dal punto di vista culinario (per esempio pensiamo a tutti i Paesi dell’area Mediterranea). Oppure, al contrario, debba affrontare testi provenienti da culture completamente diverse da quella del suo pubblico finale. In questo secondo caso la decisione di come spiegare gli ingredienti, i piatti o le tradizioni più diverse è ancora più importante per evitare che il testo risulti alla fine inutile per chi dovrà usarlo.

Livello di preparazione e background culturale

Risulta evidente come anche la traduzione enogastronomica, lungi dall’essere facile o realizzabile da chiunque, richiede un notevole livello di preparazione e di background culturale da parte di chi la realizza. È per questo che i responsabili di questo settore non dovrebbero mai rivolgersi a persone sconosciute. Peggio ancora, a traduttori improvvisati. Il rischio di fare brutta figura è sempre dietro l’angolo.

Al contrario, presentarsi ai propri clienti con traduzioni accurate è un modo al pari di tanti altri di valorizzare il proprio patrimonio, la propria struttura, il proprio hotel o ristorante. Le traduzione accurate, inoltre, servono per distinguersi dalla concorrenza.

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